lunedì 12 marzo 2012

Con Qimo e Tuxpaint nel mondo delle favole


Ci sono tutti gli ingredienti delle favole classiche nelle storie che i bambini della scuola elementare di Bagno di Gavorrano stanno animando con il nostro Claudio Carboncini, che sta ripetendo l'esperienza, insieme alla loro maestra Michela Azzolini.
Sono stata con loro per un pomeriggio per farmi raccontare come stavano realizzando questi progetti e quali software utilizzassero (Openshot, Tuxpaint, Scratch).
E' stato meraviglioso ascoltare quei bambini mentre mi spiegavano come era nata la loro storia, come avessero scelto i personaggi, disegnato, creato le animazioni.
I gruppi sono due, eterogenei perchè le età variano dagli 8 ai 10 anni ma la voglia di fare e la fantasia sono le stesse. Non ho visto competizione tra questi giovani artisti ma gruppi di lavoro degni di un team di professionisti. Non ci sono leader ma solo bimbi più vivaci di altri e Claudio e Michela non sono che moderatori all'interno dei gruppi perchè lasciano tutto lo spazio e le decisioni ai bambini.
Molto professionalmente, prima un gruppo e poi l'altro, mi hanno raccontato che Claudio ha fatto loro vedere delle animazioni di Luzzati e come poi da queste siano nati i personaggi delle loro storie. Mi ha stupito che non vi fossero scene cruente in queste favole ma solo principesse, principi trasfigurati, cattivi redenti. Non credevo che ancora oggi, a quell'età si apprezzasse quel genere di favola e non invece quelle moderne dove non c'è che violenza e terrore.
Li ho visti lavorare con Tuxpaint, disegnare gli sfondi per le storie con competenza e senso della prospettiva, valutare a seconda della parte rappresentata come convenisse sfruttare persino le condizioni atmosferiche per meglio delineare i contesti, lampi e temporale con i cattivi e sole con i buoni. Li ho sentiti leggere la storia che hanno creato con perizia degna di attori consumati e li ho visti disegnare i personaggi che saranno animati.
Il progetto è ancora in fase di realizzazione e quindi aspettiamo che sia terminato per conoscere le storie e i personaggi e vedere passo passo come con poco, pc datati e software opensource, e con tanta fantasia si possano realizzare prodotti di pregio.
Al di là degli strumenti utilizzati ciò che Claudio e Michela stanno facendo è far capire ai bambini che possono sfruttare le loro capacità in maniera costruttiva e non pensare che un computer sia un mezzo che impone gesti ripetititivi ma che invece può essere utilizzato per ampliare le proprie conoscenze pur giocando.

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